La silloge di Massimo Ranieri celebra i ricordi avvolgendoli in atmosfere rarefatte, le immagini delineate sono vestite di suggestive metafore e i sentimenti, palpabili, sgorgano dall'anima. Tra i versi c'è il segno di una gioventù tanto povera di cose quanto ricca di forza e di valori; emerge poi una Natura colta in molteplici personificazioni: è umana nel suo broncio scuro e nel sordo brontolio del suo ventre quando una minaccia incombe o la speranza si affievolisce. Lo è nel cuore quando la paura lo allaga, ma, trascorsa la notte, il pennello dell'alba ridisegna il paesaggio e gli umori; inaugura un nuovo palco dove il cambiamento può essere accolto. La metrica prescelta struttura i componimenti di Massimo Ranieri veicolando strofe sorrette da un solo verso fino a contenerne quattro, ed è l'intensità di ciascuno di loro a orientare la suddivisione.