Che cos'è l'educazione, a che cosa serve e quali sono i suoi valori fondamentali? Come interpretiamo la conoscenza e l'apprendimento? Affrontando queste questioni fondamentali, "L'educazione radicale e la scuola comune. Un'alternativa democratica" contesta la visione egemone su questo tema, dominata dalla competizione di mercato, dalla strumentalità tecnica, dalla standardizzazione, dal managerialismo. Gli autori sostengono invece un'idea di educazione radicale che ha al centro la democrazia come valore fondamentale e la cura come una costante etica essenziale; un'educazione nel senso più ampio del termine, centrata sulla persona, e che offre un'immagine del bambino quale individuo ricco di potenzialità. L'educazione radicale dovrebbe essere praticata nella "scuola comune", ossia una scuola per tutti i bambini che ne costituiscono il bacino d'utenza, caratterizzata dall'integrazione delle fasce di età e basata sulla serietà e profondità dell'apprendimento e sul lavoro di gruppo. Una scuola concepita come uno spazio pubblico per tutti i cittadini, un laboratorio collettivo per scopi e possibilità molteplici e che lavora a stretto contatto con le altre scuole e gli enti locali. Il testo presenta un ampio repertorio di esempi significativi, utili ad approfondire il significato profondo delle tesi sostenute.