"L'editto di Costantino": Nel presente volume, l'Editto di Costantino e Licinio viene proposto sia nella versione latina di Lattanzio ("De mortibus persecutorum"), sia in quella greca di Eusebio di Cesarea ("Ekklesiastiké Historia"). L'Editto di Milano (313 d.C.) si pone in linea con quell'atteggiamento di cauta accoglienza e apertura che animò i Romani nei confronti dei popoli di cui divennero di volta in volta dominatori. Il tradizionalismo di tale scelta, che favorì la promozione di un processo di integrazione religiosa e culturale, non ebbe però lunga durata: l'Editto di Teodosio - Tessalonica 380 (il cui testo è pure riportato nel volume) - aprì infatti una nuova fase di intolleranza e di persecuzioni. Prefazione di Massimo Maraviglia. "La donazione di Costantino": Il volume riporta integralmente il documento che pretende di riprodurre un editto emesso dall'imperatore romano Costantino I e risalente al 324. Con esso, l'imperatore concederebbe al papa Silvestro I e ai suoi successori il primato sui cinque patriarcati (Roma, Costantinopoli, Alessandria d'Egitto, Antiochia e Gerusalemme) e attribuirebbe ai pontefici le insegne imperiali e la sovranità temporale su Roma, l'Italia e l'intero Impero Romano d'Occidente. Dopo l'edizione Valla, la "Donazione di Costantino", il falso storico più famoso al mondo, viene integralmente tradotta e nuovamente interpretata. In appendice il testo greco.