"L'autrice coglie il senso intrinseco delle cose, e lo fa nella sua esperienza di gravissima malattia che porta a maturazione in lei un'accesa spiritualità, rendendola ancor più attenta all'ascolto degli altri, dei sani, a volte turbati da ansie legate alle turbolenze del quotidiano che impediscono loro di gustare ciò che conta davvero. E ciò che conta è l'amore (per sé, per i cari, per la propria città, per un mare cristallino in cui si può star fermi eppure galleggiare, semplicemente esistere)" (dalla Nota critica di Roberta Lagoteta).