«Non si cerchi, in questa raccolta di novelle proposte da Franco Carta, un filo conduttore mentre si snocciolano una appresso all'altra durante la lettura: semplicemente non c'è! A meno che non lo si voglia individuare nel linguaggio, comune tanto ai racconti di taglio surreale quanto a quelli autobiografici con intimi richiami alla sua infanzia, trascorsa fra le tradizioni della sua Barbagia. Ricorrente la narrazione, comune a diversi racconti - seppure con accenti differenti - sul tema della morte, talvolta anche con toni decisamente ironici: fra questi particolarmente incalzante e fluido "Atropo" scandito in sottofondo dalle note del Requiem di Mozart» (Riccardo Laria)