Oltre le strette di mano dei potenti c'è uno sfondo di corruzione in cui la criminalità organizzata foggiana opera indiscriminatamente, indirizzata verso modelli malavitosi più moderni e raffinati, un fenomeno non immaginabile fino a pochi anni fa. Accanto al braccio armato di questi sodalizi, caratterizzato dai livelli bassi di una manovalanza che rappresenta pur sempre uno dei fondamenti su cui si regge la struttura, si sta affermando un livello più alto e nascosto di capi e "quadri" che regge le fila di una rete di professionisti, faccendieri, imprenditori collusi e, talvolta, di pubblici amministratori più o meno stabilmente a disposizione dei clan, se non addirittura a essi organici. L'evoluzione in soggetto imprenditoriale richiama la metamorfosi avvenuta da tempo per le tre mafie storiche del Paese (la mafia siciliana, la camorra e la 'ndrangheta), capaci di inabissarsi e mimetizzarsi nel tessuto socioeconomico di territori anche molto distanti da quelli di origine, per sfruttare la disponibilità di ampi settori dell'impresa a fare affari avvalendosi della loro forza economica e mafiosa. Veri sono i fatti, i luoghi, i nomi dei protagonisti. Le principali fonti utilizzate sono gli atti giudiziari e amministrativi ostensibili, la letteratura sull'argomento e le fonti giornalistiche. Un resoconto che si fa spirale discendente all'interno di uno dei fenomeni più pericolosi e sottovalutati del nostro tempo.