Questo libro tratta dell'individualismo come di una storica, «immane, lunga, dolorosa distruzione di relazioni» pubbliche e private. Nella prima parte si mostra come la storia consenta di dominare meglio alcune delle espressioni attuali dell'individualismo. L'approccio è quello della storia della soggettività che rende possibile affrontare sia il passaggio dal collettivismo medioevale al moderno individualismo economico sia la mescolanza di collettivismo antico e individualismo nella mente contemporanea. Nella seconda parte si affrontano le dieci qualità psicologiche basilari che tipizzano l'individualismo economico: ostilità sociale endemica, tolleranza, assenza della vergogna di ceto/classe, assenza dei vincoli di onore, primato dell'interesse individuale, onnipotenza operosa, pulsione alla crescita economica, identità del sé centrata sulla proprietà, frammentazione dell'io, singolarità e particolarità locali non generalizzabili. Sono definite e approfondite alcune sindromi sorte in epoche varie e che talvolta conservano una loro attualità. Nella terza parte si affrontano l'egemonia dell'individualismo economico, la sua dinamica e le prospettive future.