Un condominio di mattoni rossi, inaugurato nel 1975 per ospitare 104 famiglie di tutte le fedi, di ogni provenienza e ceto sociale, un "villaggio verticale" abitato da un mosaico di persone che rispecchiano la Jugoslavia: un sogno di emancipazione alto 13 piani che si eleva al di sopra della cittadina di Prijedor. Una comunità che si sgretola nel 1992, già nei primi giorni della guerra, quando gli aggressori entrano prepotentemente nel palazzo e ne devastano la struttura sociale, e i vicini di casa si trasformano in soldati e nemici. "Cvijetic non si allontana mai da quel palazzone che fu luogo di risate e feste e amicizie. La sua lingua poetica, a volte cruda e tagliente ma sempre umanissima, raccoglie le storie, le accosta le une alle altre in un montaggio che non fa sconti e non giudica" (Federica Manzon).