Vertiginosa raccolta di scritti surrealisti del 1929, «L'arte e la morte» è un fuoco d'artificio nella scrittura di quell'inquieto poeta in prosa che è stato Antonin Artaud. Otto testi per stravolgere ogni logica. Con una lingua lirica e allucinata, Artaud scrive una lettera d'amore a una veggente, narra il tormento erotico di Eloisa e Abelardo, si abbandona a visioni bibliche, trasfigura il suo corpo in immagine e ne esplora i confini sensoriali. Frutto della giovanile adesione di Artaud al movimento surrealista, «L'arte e la morte» è un piccolo gioiello di scrittura visionaria, un'avventura folle nella mente di una delle personalità più eclettiche e irrequiete del Novecento.