Perché l'umanità dovrebbe continuare ad esistere? Con questa domanda provocatoria Daniel Christian Wahl, esperto di sostenibilità, ci invita a mettere in discussione le credenze che fino a oggi hanno modellato la nostra visione del mondo e a riflettere su come dovremmo cambiare individualmente e collettivamente per essere artefici di un avvenire diverso. Come tutti ormai sappiamo, purtroppo, viviamo in un pianeta che non è mai stato così densamente popolato e le nostre strutture sociali - il nostro sistema economico in primis - sono calibrate solo sulla convenienza senza tener conto di cosa potrà accadere sul lungo periodo e dei limiti naturali. Stiamo incidendo pesantemente sul clima, estinguendo le specie, acidificando gli oceani, distruggendo intere ecologie. Per invertire la rotta abbiamo bisogno di identificare un terreno comune in cui tutti gli esseri umani possano ritrovarsi e ricominciare a con-creare un futuro più desiderabile, inclusivo, pacifico. Perché prendersi cura della Terra equivale a prenderci cura di noi stessi e della nostra comunità, ma la sostenibilità non basta: servono culture rigenerative, trasformazioni e innovazioni di carattere sociale e tecnologico che ci aiutino a liberare l'attività umana e il sistema che sostiene la vita planetaria da un rapporto logorante per ricongiungerli in una relazione rigenerativa di mutuo sostegno. Come i costruttori delle cattedrali del Medioevo, che avevano una visione della forma finale dell'edificio a cui lavoravano anche se non l'avrebbero mai visto completato nel corso della loro vita, così anche noi avremmo bisogno di nutrire una visione ispiratrice della cultura rigenerativa che ci piacerebbe con-creare, anche se il processo della trasformazione culturale dovesse impegnare più di una generazione.