Come già nel Principe, in questo trattato suddiviso in sette libri e composto da una serie di dialoghi, pubblicato nel 1521, Niccolò Machiavelli argomenta la necessità di ritornare ai "modi" impiegati dagli antichi Romani per la creazione di un esercito formato dal popolo e ben disciplinato, onde evitare i rischi che sempre comporta il ricorso ad inaffidabili milizie mercenarie. Tale auspicato ritorno implica, fra l'altro, una sostanziale rivalutazione della fanteria, l'emarginazione della cavalleria nobiliare, nonché forti perplessità circa gli eccessivi tecnicismi dell'artiglieria. Machiavelli illustra in questo saggio il desiderio della rinascita effettiva di quella "virtù" che, nella sua originalissima concezione dello Stato, dev'essere uno dei fini ultimi della politica.