L'originalità di questo libro consiste nell'approccio alla letteratura come forma più consona a raccontare la vita, la sua verità tenendo sempre presenti gli aspetti allusivi, rimossi, non esplicitati su cui la critica cerca di fare chiarezza e dare forma. L'arma bianca della critica si presenta così come una raccolta di saggi - divisi in capitoli: "Autori"; "Libri", "Letteratura per immagini" - che vanno da Dante a Pasolini passando per la Morante, per Penna, per Testori fino ad arrivare alla Ferrante con un omaggio finale a Visconti - , scritti sotto forma di romanzo: utilizzando cioè quella struttura e quella scrittura affabulante propria della narrativa che si nutre di quella forza che sembra 'illuminare dal di dentro' l'esistenza e che ha il nome di 'destino'. Allora la critica diventa ricerca, confronto, lama in cui si intrecciano letteratura e vita, pensiero e forma ed in cui entrano in gioco tutti gli strumenti di analisi - dalla linguistica alla stilistica, dalla psicoanalisi all'antropologia, dalla sociologia alla comparatistica - disciolti nel piacere di esprimere narrando un senso ed un significato alle vite, ai libri, ai personaggi in un rapporto 'aperto' e stimolante con il lettore.