"L'arbitro" è la storia di Pino Agosta, un imprenditore che ce la fa partendo dal niente della Sicilia del dopoguerra, un imprenditore che non vuole dimenticare i fatti accaduti e anzi osa sperare che, nascosta tra le righe del suo racconto, si trovi una "ricetta del successo" che possa essere d'aiuto per il futuro degli altri, dei giovani innanzitutto. Ma scrivendo la sua storia si rende conto che la strada del suo successo ha tracciato un sinuoso percorso adattandosi alle vicende del dopoguerra, del '68, della riforma sanitaria, della rivoluzione digitale, dei danni ecosistemici prodotti dall'uomo, insomma che la vita di un individuo è in continuo confronto con la collettività. La narrazione che si legge a lato della vicenda della vita di Pino, talvolta divertente, talvolta tragica, mette in luce il pericolo che corre l'individuo quando si trova corteggiato dalle suadenti ma aggressive lusinghe del pensiero collettivo. Per difendersi serve l'approccio dell'arbitro, l'approccio fondato sulla documentazione, sul pensiero razionale e infine sul giudizio equilibrato e giusto.