"L'approdo" rappresenta l'ideale chiusura di una sequenza di romanzi "capresi" a chiave iniziata nel 1909 da Jacques Fersen con "E il fuoco si spense sul mare...", continuata nel 1916 da Norman Douglas con "Vento del Sud" e nel 1928 da Compton Mackenzie con "Le Vestali del fuoco", terminata nel 1930 appunto da Cerio: in tutte queste opere - di scrittori che si conoscevano, si amavano o si disprezzavano - si svolge un singolare gioco di sottintesi, allusioni e richiami con, al centro, lo pseudonimo o il nome dell'eterna e sovrastante protagonista di tutti e quattro i romanzi - l'isola di Capri - chiamata di volta in volta Sirene, Nepente, Apragopolis o semplicemente Capri. Il gioco, con questo vero e proprio oggetto del desiderio, sottende, di volta in volta, passione, rabbia, nostalgia o delusione verso l'Isola, luogo di realizzazione di sogni, aspirazioni e speranze o, viceversa, teatro di terribili disillusioni e sconfitte.