«Il presente libro spiega semplicemente, ragionevolmente, matematicamente, per così dire, i vari sentimenti che l'un l'altro si succedono e il cui assieme si chiama la passione d'amore. Immaginatevi una figura geometrica un po' complicata, disegnata col gesso su una grande lavagna: ebbene! io intendo di spiegare quella figura, ma è condizione necessaria che essa esista già sulla lavagna; non posso disegnarvela io stesso. È proprio quest'impossibilità a far sì che sia tanto difficile scrivere sull'amore un libro che non sia un romanzo. Perché il lettore segua con interesse un esame filosofico di questo sentimento, gli si richiede ben altro che l'intelligenza: è assolutamente necessario che egli abbia visto l'amore. Ora, dov'è che si può vedere una passione? Questa è una cagione d'oscurità che non potrò mai eliminare. L'amore è simile alla via lattea nel cielo, un insieme risplendente formato da miriadi di piccole stelle, delle quali ognuna è spesso una nebulosa. [...] La vita laboriosa, attiva, tutta stimabile e positiva d'un consigliere di stato, d'un fabbricante di tessuti di cotone o d'un banchiere accorto nei prestiti, è ricompensata dai milioni, e non da teneri sentimenti. A poco a poco il cuore di quei signori si ossifica: l'utile e il positivo sono tutto per essi, e l'anima loro si chiude al sentimento che ha il maggior bisogno di tempo disponibile, e rende più d'ogni altro incapaci di qualunque occupazione ragionevole e costante. Tutta questa prefazione non è fatta che per gridare che questo libro ha la disgrazia di non poter essere inteso altro che da coloro che hanno avuto la possibilità di commettere qualche follia. Molte persone si sentiranno offese, e spero che non continueranno la lettura».