«C'è un movimento, un passaggio. Un affinarsi dell'idea e dell'esperienza dell'amore. In cosa consiste la sua smisurata misura? C'è in questo libro di poesia antica e nuova una urgenza. La giovane donna che lo scrive lo fa con la fierezza del senso di un'eredità e con l'eleganza di una speciale libertà. Il dettato è denso, ricco senza inutili orpelli. Versi - specie in alcuni inizi di potenza rara, memorabile. La lingua è impastata di tempo, di letture sedimentate, di tremante consapevolezza del compito. Un canzoniere d'amore che non indulge a sentimentalismi, dove l'emozione è trattenuta nei suoi nuclei esplosivi perché il lettore riceva le sue granate ancora inesplose in mano, e decida che rischio correre. Perché non c'è dubbio che a leggere queste pagine si corre un rischio. Come ogni volta che si parla d'amore fissandone gli occhi, di fuoco e di giada.» (Davide Rondoni)