«Occhi lucenti non per il fugace / Piacere che la carne offre agli umani / Occhi lucenti per l'interna face / Che illumina il passato e il domani / Rossovenati come marmo antico, / Occhi di giada in cui mi beo e specchio / All'improvviso un loro sguardo amico / Fuochi risveglia in un cuor già vecchio. / Se pure un giorno, stanco ma non sazio, / Nel buio procedendo ad occhi chiusi / Ti cercherò, vibrante, oltre lo strazio, / Che i nostri corpi in uno sian confusi.»