"Vivere senza tempo morto e godere senza ostacoli", sono queste le uniche regole adottate dall' "Internationale Situationniste" e fatte proprie da una folta schiera di emuli dei suoi metodi, comportamenti, tecniche e provocazioni, al punto che non esiste ambito critico in cui l'ideologia postmoderna non abbia ripreso e riadattato quanto i situazionisti hanno espresso sull'arte, il proletariato, la vita quotidiana, l'urbanismo, la società dello spettacolo. In ciò consiste l'amara vittoria del situazionismo: l'aver mitizzato un'avanguardia di teorici della rivoluzione intenti a combattere l'alienazione quotidiana prodotta dallo spettacolo della merce, tanto da svilire l'afflato rivoluzionario fino a farlo combaciare con la permissività del sistema capitalista per la bulimia delle merci.