"Come spesso accade, un atto creativo è la risposta a una sollecitazione che viene dal nostro profondo e condizionato dagli accadimenti esterni. Ecco quindi che un periodo di sosta forzata - lunghi mesi spesso passati a osservare una pianta, un maestoso albero di Giuda - può diventare la musa ispiratrice di un ritorno alla natura e ai suoi elementi. Con un registro poetico - l'haiku - inconsueto per Massimo Bondioli ma estremamente efficace. In questi versi viene naturale sentirsi pianta tra le piante, ape tra le api, alito di vento, canto di cince..."