In un piccolo agriturismo di una Valle Valdese, il carismatico Sciamano di un gruppo di cerimonie Lakota, viene scoperto cadavere, inchiodato al tronco di un grosso tasso da una lunga freccia affilata. Giosuè Gay, titolare della struttura, è il sospettato numero uno e il tecnico faunistico Veronica Gaydou, sua amica d'infanzia, non può, per questo e per altri motivi, starsene con le mani in mano. Conoscenze vecchie e nuove si stringono intorno a lei in una caccia all'assassino dove nulla è quello che sembra. Dalla scrittura, l'autore fa emergere distintamente il forte legame e la profonda conoscenza dei luoghi dove si srotola la trama del romanzo. Tra queste righe c'è la sua terra, il suo passato e ciò che ora è. Boschi e montagne, bestie e persone, protagoniste di un quadro dalle pennellate, a volte tenui e veloci, altre volte forti e pesanti, che disegnano un percorso pieno di sorprese. Un percorso durante il quale non è facile restare vivi.