Sulla scorta di documenti inediti, l'autore dà conto dell'impegno profuso dai liberi muratori per la soluzione italiana della questione di Trieste, trovatasi in bilico, alla conclusione del conflitto, fra i mondi capitalista occidentale e comunista russo. Vengono illustrate le modalità complesse attraverso cui i triestini in grembiule si compattarono una volta ripristinata la libertà. Membri del Grande Oriente e di un troncone di Piazza del Gesù fecero qui ciò che fu impossibile replicare a livello nazionale, ossia superare invidie e discordie in nome dell'obiettivo comune: rivendicare l'italianità di una zona contesa. Viene altresì offerta una disanima chiara ed esaustiva delle manovre per realizzare l'ambizioso progetto di installare una Gran Loggia su un territorio privo di corpi massonici riconosciuti.