Nel 1818, anno di uscita di "Frankenstein", apparve anche questo divertente contrappunto al capolavoro di Mary Shelley, "L'abbazia dell'incubo", satira estrosa e spensierata della novella gotica da casa di campagna inglese. L'intreccio ruota attorno ai romantici intrighi di Scytropo Musoni - ricalcato sulla figura del poeta Shelley, amico e grande estimatore di Peacock - diviso tra l'amore per due donne, Marionetta e Stella (nella realtà, Harriet Westbrook e Mary Godwin). Ci sono anche Byron, alias signor Cipresso, e Coleridge, che è il signor Umbrofilo. Tutta la narrazione è illuminata dallo stile originale di Peacock, che Manganelli definì un «delizioso eccentrico ottocentesco», tra dialoghi incredibili e la costante messa in ridicolo del movimento romantico.