La piccola velina lombarda, il batterista sardo, il piccolo calciatore fiorentino, la maestrina dalla pen-drive rossa... L'ennesima parodia del "Cuore" di De Amicis? No, per nulla. Si tratta piuttosto di un atto d'amore, fatto con il cuore, anzi, con il "kuore", nei confronti della scuola. Vilipesa, dileggiata, massacrata nel pensiero comune eppure costantemente amata da tanti insegnanti che non hanno mai pensato di mollare. È possibile uscire dal pregiudizio negativo nei confronti della scuola? È possibile cambiare quello che va cambiato senza dover misconoscere anche quello che di buono c'è? È possibile non sentirsi vittime delle nuove tecnologie, ma anzi usarle per costruire la scuola del futuro, la scuola al tempo dell'iPhone? Con stile ironico, con piglio ottimista, con incrollabile fiducia nei giovani, l'autore sostiene di sì, in un libro per insegnanti, per genitori e, in verità, per tutti coloro che comprendono che costruire la scuola del futuro è costruire il futuro.