Aglaia Konrad, Armin Linke e Bas Princen sono artisti che riflettono sul tema della sovrapposizione, della dualità e della stratificazione all'interno del proprio lavoro. Osservano in questo modo sia i soggetti delle loro immagini, sia il linguaggio della fotografia attraverso cui li rappresentano, adottando strategie che, a partire dalla ripetizione e dall'archiviazione, incorporano alcuni processi tipici della ricerca scientifica, pure senza alcuna pretesa di scientificità. In questo senso è da leggersi il titolo di questo libro, che omaggia un famoso libro del Premio Nobel Francis Crick mutuandone l'elogio all'ibridazione, alla contaminazione, al fertile incontro di diversità. Tipicamente sospesa tra arte e scienza, l'architettura è una costante che attraversa le opere di Konrad, Linke e Princen e uno dei soggetti privilegiati dai tre autori, peraltro senza che nessuno di loro si possa in alcun modo identificare come "fotografo d'architettura". All'interno delle loro ricerche, infatti, edifici e spazio costruito non vengono mai osservati in sé stessi, ma sempre sulla base di una logica relazionale entro cui questi sono soltanto alcuni dei numerosi argomenti trattati.