"Kafkalto. Del Quaderno e Delle Metamorfosi" è un'opera totale, parafrasando con un pizzico d'ironia Wagner, non un semplice libro e per questo non può essere racchiuso in una categoria di genere. Sfogliando le sue pagine si ha l'impressione di essere al cospetto di un libro d'artista e al contempo di una silloge poetica il cui protagonista è lo scrittore praghese Franz Kafka. Quello di Prisco De Vivo e Raffaele Piazza è, sotto questo punto di vista, un omaggio all'imprevisto, alla vita in tutta la sua assurdità, così come Kafka la rappresentava nei suoi scritti a partire da "La Metamorfosi", "Il Processo" e" Il Castello". Le luci e le ombre giocano sullo stesso piano nelle opere figurative di De Vivo così come nei testi dello scrittore, mentre la poesia di Raffaele Piazza nel suo incedere non risparmia di evocare immagini nette e al tempo stesso deliranti. Frustrazione e consapevolezza sono le cifre distintive della poetica di Kafka perfettamente traslate nelle pagine di "Kafkalto", libro che plasma e materializza la sensazione di impotenza dell'uomo innanzi ad una realtà tutt'altro che leggibile.