Se il "mal d'Africa", l'arcinota sensazione di nostalgia di chi ha visitato l'Africa, ha ispirato centinaia di scrittori, registi e cantanti, per molti italiani ha significato soprattutto nostalgia di tutto ciò che centinaia di migliaia di nostri connazionali crearono con fatica e passione nelle nostre colonie africane. Alla critica dell'espansione coloniale, ma anche il modo con cui gli italiani la attuarono, si vogliono contrapporre, contestualizzandoli, gli episodi che videro gli italiani impegnati in pace - creando fattorie, imprese, opere pubbliche, intere città - e in guerra - combattendo contro i pirati, gli estremisti islamici, l'Impero abissino e quello britannico - in quella che una volta era l'Africa orientale italiana. E il ricordo di quanto fecero è testimoniato dalla giornalista e scrittrice inglese Michela Wrong, che, nel 2004, parlando con il tassista che la stava accompagnando all'aeroporto di Asmara, si è sentita dire: "andava meglio sotto gli italiani".