L'impatto della cultura americana nell'Italia del Novecento è un fatto scontato. Tuttavia poche indagini hanno preso in considerazione gli effettivi meccanismi attraverso cui questa influenza è diventata una realtà. Questo libro è un contributo innovativo perché studia i "mediatori" di tale scambio (agenti letterari, traduttori, editori) e l'ambito della cultura popolare, dove maggiore è stato l'influsso statunitense (e quindi "nuovi generi" come la fantascienza, le riviste fotografiche e i fumetti). Per ognuno di questi ambiti viene proposto un caso paradigmatico che, coniugando micro e macrostoria, mostra in concreto come tale influenza si sia diffusa in Italia, attraverso l'opera di personaggi poco noti o ancora poco studiati. Il risultato è uno sguardo inusuale sul mondo editoriale italiano, forse non a caso opera di un gruppo di giovani studiosi di cultura italiana attivi per lo più all'estero (Stanford e Cambridge, oltre a Milano).