Muovendo dai pericoli di una devitalizzazione dell'istruzione e di un sempre più avvertito analfabetismo strumentale, Antonello Tolve tratteggia un panorama critico in cui si pone luce su alcuni effetti che l'arte contemporanea svolge nel pieno dell'andragogia, della pedagogia e della didattica attuale. Le finestre aperte dall'autore in questo suo nuovo percorso portano all'attenzione uno spazio legato alle teorie sulla descolarizzazione di Illich e a quelle su una formazione continua messe in campo da John Dewey, per seguire un palinsesto utile a generare nuove formule puericulturiche, progetti civici che ritornano all'isola felice dell'educazione estetica e artistica, unica àncora di salvataggio, unica terapia capace di frenare la peste mediatica e demagogica il cui volto devitalizza la civiltà.