In questo libro si sono intrecciate tra loro due discipline in modo che l'una possa usufruire dell'altra in maniera concreta. L'iride potrebbe essere cioè uno strumento attraverso cui individuare i pilastri fondamentali dell'approccio ayurvedico, ossia le costituzioni (Vata, Pitta e Kapha) e reciprocamente trovandosi davanti a un soggetto con un determinato Dosha dominante, si potrebbe presumere immediatamente quali aree riflesse nell'iride potrebbero presentare segni di debolezza o comunque di squilibrio. Creare una buona sinergia tra due discipline che prendono in considerazione non solo le nostre caratteristiche fisiche, fisiologiche e la nostra predisposizione ad ammalarci, ma anche le nostre emozioni e il nostro modo di viverle ed esprimerle (o non esprimerle) è sicuramente un aiuto per una comprensione più profonda di noi stessi e in generale dell'essere umano.