Questi due saggi testimoniano il durissimo scontro di fine Ottocento tra l'intellettuale e politico siciliano Napoleone Colajanni, che ha spiegato il fenomeno criminale come manifestazione della "Questione sociale", e Cesare Lombroso, uno dei più celebri accademici italiani, le cui teorie antropologiche sulla razza e sulla natura dell'uomo avrebbero dominato il dibattito scientifico e politico fino al secondo dopoguerra. Colajanni comprende la realtà del suo tempo, analizzando i rapporti di forza tra le classi invece che il colore della pelle e i dati antropometrici: al riduzionismo biologico lombrosiano contrappone i fattori ambientali e lo stato economico e sociale quali determinanti per comprendere e agire sulla società.