Nel 1862 lo storico, filosofo e libero muratore francese Jules Romain Barni, rifugiatosi in Svizzera per via delle sue posizioni politiche liberali e per la sua opposizione al colpo di stato di Luigi Napoleone Bonaparte, tenne a Ginevra un ciclo di dieci lezioni dedicate ai Martiri del Libero Pensiero. In tali preziose lezioni, che vennero pubblicate in Italia nel 1869 con traduzione di Gustavo Frigyesi, è raccolta la storia di numerose figure che, in epoche diverse, soffrirono di persecuzioni, in alcuni casi giungendo fino al martirio, a causa delle loro idee o per difendere la libertà di esprimerle; figure come Socrate, Ipazia di Alessandria, Michele Serveto, Tommaso Campanella, Giordano Bruno, Galileo Galilei, Jan Huss. Le Edizioni Aurora Boreale ripropongono oggi il testo della mirabile lezione che Barni tenne su Ipazia, la grande matematica, filosofa ed iniziata di Alessandria d'Egitto divenuta la vittima per eccellenza dell'intolleranza e del fanatismo religioso. Venne infatti violentata, barbaramente massacrata e fatta a pezzi all'interno di una chiesa da un'orda di fanatici monaci cristiani istigati dal patriarca Cirillo in una giornata di Marzo del 415 d.C.