Io non ti lascio solo di
Gianluca Antoni è il primo titolo della nuova collana Salani “Le stanze”. Una collana di narrativa per adulti curata dall’editor
Stefano Izzo che esordisce con un romanzo sorprendente.
Io non ti lascio solo è una storia che si muove avanti e indietro nel tempo, in bilico sul confine tra romanzo di formazione e giallo dai risvolti inattesi.
Tutto inizia con il ritrovamento dei diari paralleli di due ragazzini, Rullo e Filo.
La storia inizia oggi, con Filo che dopo 20 anni rientra in possesso del diario che lo riporta con la memoria a quell’estate lontana in cui lui e Filo si allontanarono da casa per cercare il cane smarrito di Filo.
Un’estate di passaggio per i due ragazzini, come i migliori romanzi di formazione insegnano (e qui la memoria va a il racconto Il corpo di
Stephen King, contenuto in
Stagioni diverse).
La storia di ieri, di 20 anni e poi anche di 30 anni prima, riporta la vicenda in una isolata comunità montana. Là, ancora più isolata dal paese, c’è la casa di
Guelfo Tabacci, burbero montanaro di cui si dicono cose terribili, addirittura che abbia ucciso il figlioletto di due anni.
E burbero lo è davvero. Forse anche qualcosa di più.
Decisamente il posto peggiore dove andare a cercare un cane, ma Filo non demorde e Rullo, che “ha in sé tutte le emozioni”, non vuole lasciare solo il suo amico.
Qualcosa di brutto è accaduto a casa di Guelfo, ma in
Io non ti lascio solo nulla è come sembra.
Io non ti lascio solo è una storia di mistero il cui svolgimento tiene incollato il lettore fino agli svelamenti finali.
Due sono i punti di forza di questo bellissimo esordio.
Il primo è il meccanismo narrativo, ideato appositamente per dire e per non dire, per svelare lentamente sino a rivelare nella sua interezza uno scenario insieme commovente e inquietante.
Il secondo punto di forza di
Io non ti lascio solo è la costruzione psicologica dei personaggi, in particolare del piccolo Filo, un bambino che ha appena perso la mamma, che non riesce a dare accesso al padre al suo mondo interiore e che davanti alla perdita del suo amico a quattro zampe non riesce a non fare niente.
L’universo emotivo di questo bambino è complesso e affascinante e mostra come l’essere umano, per quanto giovane, sia ricco di risorse per affrontare i colpi della vita.
Non è un caso che l’autore
Gianluca Antoni sia nella vita psicologo e psicoterapeuta.
Infine, il ruolo della scrittura diaristica.
Perché è proprio il ritrovamento dei diari scritti a quattro mani che danno il via alla storia di
Io non ti lascio solo. E se questi si animano pagina dopo pagina, tra dialoghi, atmosfere tangibili e ricordi vividi, inevitabile è pensare a quanto sia proprio la scrittura (e la lettura!) il legame principale con noi stessi.
La scrittura non vi lascerà soli.
Recensione di Stefania C.