Tratteggiare il percorso di una lunga vita professionale non è operazione agevole. Richiede tempo, capacità di discernimento e di sintesi, onestà intellettuale e costante applicazione. Sono convinto che la scelta medica presupponga un sentimento positivo ed entusiasta del vivere e la fondamentale consapevolezza che trovarsi di fronte ad un malato non significa essere di fronte ad un caso da risolvere, ma ad una persona col suo dolore, le sue difficoltà, il suo mistero. E ciò in una prospettiva squisitamente laica. I progressi tecnologici e la diffusione su larga scala delle conoscenze acquisite con l'uso dei sistemi informatici rappresentano indubbiamente una forza positiva per migliorare l'accesso al mondo della medicina, ma c'è un aspetto negativo non trascurabile: può succedere che venga messo in discussione il ruolo degli esperti tradizionali, arrivando talora a provocare la loro esclusione, laddove è sempre indispensabile la loro collaborazione in quanto gli unici detentori di conoscenze ed esperienze approfondite acquisite sul campo.