Protagonisti del volume sono Poggio Bracciolini, eminente rappresentante dell'Umanesimo italiano, e i suoi principali avversari nel Milieu culturale del primo Quattrocento, vale a dire altri insigni letterati con cui il 'Fiorentino' fu impegnato in famosi agoni intellettuali (come Francesco Filelfo e Lorenzo Valla, ma non solo), testimoniati ai posteri attraverso le loro vicendevoli invettive. Il volume si interroga sulla funzione delle invettive rispetto ai processi di formazione dell'élite umanistica e la loro collocazione socio-storica in un più ampio e complesso processo di Wir-Bildung. Nel progetto comune di 'rinascita dell'antichità' rispetto al passato medievale e tramite il modello della retorica antica, gli umanisti infatti perfezionarono la loro produzione letteraria e il virtuosismo retorico permise loro non solo di costituirsi visibilmente come una élite (soprattutto attraverso la pratica del dialogo e delle epistolae familiares), ma - in quanto tale - anche di risolvere i conflitti interni in modo elaborato...