Come sempre, quando ci si affida alla viva voce dello stesso Jung, l'esposizione delle sue teorie risulta chiara e brillante: è anche il caso dei testi delle cinque conferenze qui raccolte, pronunciate fra il 30 ottobre e il 4 novembre 1935 alla Tavistock Clinic di Londra. Costituiscono una presentazione semplice e colloquiale dei suoi punti di vista e degli insegnamenti tratti dall'esercizio della pratica analitica. Nell'esporre i capisaldi del proprio pensiero - la teoria delle funzioni, i concetti di archetipo, simbolo, sincronicità, la concezione del sogno e della sua interpretazione, il metodo dell'immaginazione attiva - Jung ribadisce sempre, in modo esplicito o implicito, il proprio distacco anche generazionale dall'insegnamento di Freud, e la propria modernità. Introduzione di Augusto Romano.