Questo lavoro non è una ricostruzione della congiura tentata dal romano Stefano Porcari ai danni del pontefice Nicolò V, quanto il tentativo di spingere a fondo l'indagine sul breve scritto che Leon Battista Alberti ha dedicato a un evento che non poteva non destare enorme scalpore nei contemporanei. Alberti legge con lucida chiarezza, all'ombra di una curia che si sente minacciata dal fermento politico di una città inquieta e sediziosa, le ragioni delle tensioni di una cittadinanza ridotta a passiva spettatrice dell'edificazione di un grandioso disegno ecclesiologico che comporta, per il papato, un deciso rafforzamento dell'autorità secolare e del controllo papale sulle istituzioni. Le premesse, i riferimenti, le prospettive, le fonti, gli equivoci, i giochi delle parti, le motivazioni, ambiguità e pretesti di quel celebre tentativo politico sono ricostruiti in questo saggio, con dovizia di materiali, attraverso la particolarissima lente dell'attento occhio albertiano.