Si sente parlare sempre più spesso di crisi ecologica, in maniera più o meno catastrofista. L'idea che la natura sia in pericolo - e con essa la vita umana - è nata in epoca contemporanea ed è figlia dalla coscienza che l'uomo ha recentemente acquisito in merito alle proprie capacità distruttive nei confronti del pianeta. I dibatti sul cambiamento climatico, sulla sovrappopolazione, sulla biodiversità e sullo sviluppo sostenibile hanno contribuito a generare un crescente interesse per la filosofia dell'ecologia. Il norvegese Arne Naess, filosofo ed alpinista, padre del movimento dell'ecologia profonda, ha riflettuto per lungo tempo sulle ragioni profonde che stanno alla base di un pensiero autenticamente "ecologico", che oggi si configura non solo come possibile, ma come necessario. Questo lavoro - una prima antologia di suoi scritti - suggerisce al lettore una nuova chiave interpretativa per il mondo attuale, ribadendo con forza la centralità dell'essere umano nella risoluzione della crisi ambientale.