L'immagine della natura che emerge da questo saggio filosofico pubblicato per la prima volta nel 1753 è quella di un organismo regolato da un ordine omogeneo e dinamico, che l'uomo ha la facoltà di interpretare e modificare. Il suddetto ordine è riscontrabile in tutti gli eventi naturali che, di conseguenza, non rispondono al caso, ma a leggi predeterminate. Diderot coniuga quest'ordine geometrico con l'atomismo di matrice epicurea e spiega che la materia ha origine dal cozzare degli atomi che la compongono, i quali si uniscono e si combinano da sempre e all'infinito, in un continuo divenire, generando tutto ciò che ci circonda.