Se le valve laterali di questo "trittico speculativo" sono dedicate, rispettivamente, alla neikosofia di Sgalambro (La verità è contro di te) e ai limiti dell'angoscia heideggeriana nelle relazioni d'aiuto (Quando Heidegger ci pianta in asso), il pannello centrale (C'è pure un sapere che precede la filosofia, postilla all'articolo di Severino "C'è un sapere che precede la scienza", apparso sul "Corriere della sera" nell'ottobre 2015) non mette certo in questione l'incontrovertibilità del verbo filosofico tout court, ma il suo ignaro e sempre più pernicioso isolamento dall'orizzonte gnostico della Metafisica integrale. D'altra parte, nel discorso teoretico di Poma si è fatto innanzi (enucleato dalla tesi del superamento necessario dell' affermazione dell'opposizione di "superuomo" e "individuo") un senso dell"'esser cosiddetto" infinitamente più ampio di quello testimoniato da "La mia cosiddetta psichicità contrastiva" in "Coalescenza di Nietzsche con Guénon" (Terzo Premio Nazionale di Filosofia "Le figure del pensiero") - e, quindi, un senso dell'esser "coalescente" ancora inaudito.