"Marta Paloscia coglie gli sguardi, i movimenti, gli oggetti che ai suoi occhi - ma anche ai nostri che però non abbiamo la sua capacità di descriverli - chiedono, a volte con dolcezza, a volte urlando, attenzione. E non sono metafora, come i montaliani cocci aguzzi di bottiglia, sono fatto. Lo chiede anche («dovresti girarti invece, per catturare spazi») oppure lo fa notare con franchezza («Era da tempo che si era congedato»), sempre con onestà.»" (Renzo Casadei)