In "Ingannare il tempo. Bruno Munari archeologo", che accompagna l'omonima mostra al Museo Civico Archeologico di Bologna nel centenario della nascita di Munari, troviamo fianco a fianco oggetti del terzo millennio avanti Cristo e "Fossili del 2000", iscrizioni in lingue antiche e "Scritture illeggibili di popoli sconosciuti", citazioni di Munari e di un grande archeologo come Gordon Childe: tutti risultati di una ricerca da un lato storica, dall'altro fantastica. È la visita di un sito archeologico a Panarea, come Alberto Munari racconta in una testimonianza inedita contenuta in questo libro, che porta padre e figlio a giocare con la Storia attraverso i suoi stessi strumenti d'analisi. Da quell'esperienza nasceranno il "Museo immaginario delle isole Eolie", i "Fossili del 2000", le "Ricostruzioni teoriche di oggetti immaginari" e tutte le opere di Munari che cercano negli oggetti di tutti i giorni una storia, invece della storia.