Pagine di passione, di lotta e di sacrificio, queste di Bruno Borlandi. Ma prive di retorica, scarne, senza enfasi, asciutte. La rinuncia al facile coinvolgimento emotivo è il loro segno distintivo. D'altronde, bastano i fatti, la nuda cronaca, per restituire intatti l'élan guerriero, il patriottismo disinteressato, la giovinezza dei protagonisti, tutti combattenti della Repubblica Sociale Italiana contro il nemico titino e i suoi complici.