Nel 1969, al principio del principio della sua vita, Monica do Amaral si trova al crocicchio di un periodo storico convulso, in un anno di mutamenti che cingono il globo all'altezza dell'Equatore. I due emisferi la vedono attraversare nel ventre della madre quella linea e poi fare ritorno a cielo aperto, in una sorta di "fuga in Egitto" che già il padre aveva intrapreso tempo addietro per andarla a concepire all'altro capo del mondo. Nata in una città che ha cambiato nome, in una nazione che non si chiama più così, da una madre originaria della provincia di Mantova, Italia, e un padre cresciuto tra Swaziland e Mozambico, mezzo secolo più tardi è investita dai genitori stessi del compito di ricostruire la loro storia, una vicenda troppo straniante per essere rammentata con facilità.