Se, com'è stato osservato, persona potius quam iuris, nomen est theologiae, esaminando con nuove prospettive i testi della teologia che, più degli altri, hanno messo a fuoco l'ontologia e le strutture della persona in Dio, anche lo studioso di diritto e di teorie della politica può trarne spunti nuovi, per cogliere come sul nascere il lungo percorso che ha condotto all'affermazione della singolarità, della soggettività e dell'autonomia della persona umana. Questo volume si porta, perciò, fiduciosamente negli armadi e negli scriptoria dell'abbazia di Saint-Victor de Paris; in particolare, apre uno dei libri di Richardus s. Victoris prior, forse il più arduo, ma anche il più notevole ai fini della ricostruzione della nozione moderna di persona: il De Trinitate libri sex. La definizione boeziana di persona, a dire di Riccardo, è insufficiente a comprendere - nei limiti della sola ragione umana - il Dio tripersonale. La sostanza divina, infatti, è individuale e spirituale e non è una persona nel senso di individualità materiale. Per tal motivo, l'essere-persona deve rappresentare qualcosa oltre l'individualità della substantia rationalis naturae, ovvero una proprietas individualis, singularis, incommunicabilis. La nozione di incommunicabilis existentia, insieme con il claustro atipico nel quale essa viene elaborata, diviene, così, il fulcro per un'indagine di simbolica politica, alla ricerca della lenta costruzione di un nuovo axis mundi.