La necessità di fare poesia per Claudio Alvigini nasce dal tentativo di ridisegnare un paesaggio tra la memoria di un tempo, che dalla sua lontananza tenta di restituire antiche rivelazioni del cuore, degli occhi e della mente. Poesia come magia, incanto, dunque, ma forse anche poesia - che come dice l'etimo, "fare realtà" - per rendere, appunto, reale un semplice, umanissimo desiderio: riuscire a ridefinire il proprio vissuto rimodellando e in qualche modo definendo e ridefinendo il proprio sé. Dalla prefazione di Bonifacio Vincenzi.