In principio era la bestia di Omar Di Monopoli è un romanzo affascinante e oscuro che dispiega la violenza umana mascherata di superstizione in un territorio magico e profano come quello del Sud.
Siamo nei dintorni di Taranto, nel gennaio dell'ultimo anno del 1700.
Narda Stumicusa, fattucchiera e mammana, viene ritrovata cadavere.
In città i moti giacobini mettono tutto a ferro e fuoco ma nulla genera più spavento degli avvistamenti che seguono il ritrovamento del cadavere decapitato.
Si parla infatti di una bestia demoniaca, accompagnata da terribili ululati e aggressioni.
Un anno dopo, nel 1800, viene ritrovato un altro cadavere mutilato, quello di un viandante.
Attorno allo spettro di questa bestia se ne dicono molte: che sia una temibile fiera, che sia un qualcosa di soprannaturale, che sia opera del brigante Malesano.
Ad indagare vengono chiamati da Napoli il naturalista James Fenimonte e una pattuglia di dragoni del Re. Essi sono forestieri, rappresentano quella Repubblica Napoletana che in Puglia ha lasciato lotte politiche di classe.
E infatti il romanzo In principio era la bestia è una storia di disuguaglianze, di violenza, di superstizione.
Non a caso In principio era la bestia è ambientato alla fine dell'illuminismo: siamo in un Sud dove convivono razionalità e magia, rigore e una moltitudine di questioni irrisolte.
Chi è davvero al Bestia?
Recensione di Libraio
