Questa raccolta nasce da una personale esigenza di ritrovare il capo di un filo che si è srotolato per molti anni, apparentemente senza regole precise, e quasi per caso, averlo ritrovato ha significato riappropriarsi di quella parte sbiadita negli anni, e aver compreso in maniera più chiara e sincera che ognuno di noi può essere sinonimo di molti altri e che il me non è altro che una declinazione personalizzata del più generale sè. All'interno della raccolta ci sono versi dedicati alla voce e al canto che sono l'espressione sonora di ciò che i versi raccontano in silenzio .L'amore per l'espressione silenziosa, la scrittura, porta a riflettere su quanto possa essere entusiasmante esternare la propria interiorità" in muta voce", una definizione che sintetizza propriamente ciò che la poesia rappresenta. Il fatto di amare un'espressione silenziosa ed essere anche una cantante, utilizzando al contrario la voce spiegata, per esternare l'interiorità camuffata da "personaggio", obbliga a trovare una sorta di equilibrio tra gli opposti che è fonte vivace di creatività. Ed è nei testi scritti per brani musicali che il silenzio e la voce si incontrano in questa sorta di intimo dialogo, che forse è anche espressione della convivenza necessaria tra attore e personaggio. Nel teatro come nella vita il dramma dell'identità si rinnova ogni giorno, per ciascun individuo.