Siamo certi di sapere tutto sulla fine di Mussolini? Perché abortì il colpo di Stato "Borghese"? Pasolini ed Evola: chi dei due può essere considerato un "cattivo maestro"? In morte degli Italiani (una serie di racconti autonomi, ma non separati) propone alcune ipotesi - più che pretendere di dare risposte - affrontando varie tematiche di tipo politico sociologico: il predominio del pensiero unico, il superamento delle ideologie da parte dei loro stessi sostenitori, un sistema elettorale che permetta una migliore rappresentanza popolare... Il filo conduttore che le attraversa è la molteplicità di interpretazioni che partono da un ricordo d'infanzia dell'io narrante, emblema della difficoltà di dare un giudizio oggettivo sulla "Storia", sia essa rappresentata da un episodio di cronaca nera come il massacro del Circeo, o dalle operazioni del Mossad, o dagli ultimi giorni del Duce, o dai delitti di un omicida seriale "specializzato" in politici e amministratori corrotti. Forse è impossibile raggiungere una verità; di certo, è impossibilità fidarsi di quelle "ufficiali" imposte, il più delle volte, dalla ragion di stato o dalla ragion di stampa.