Bellezza, tempo, forma e spirito: nei testi che compongono In memoria delle chiese assassinate, la scrittura di Marcel Proust si dispiega in una erudita celebrazione delle cattedrali, quasi in una gara d'ingegno tra l'autore, gli architetti che eressero torri e campanili e gli artisti che scolpirono i bassorilievi più elaborati. Pur essendo opere monumentali che irradiano un senso di eternità, sulle cattedrali di Proust sembra incombere la distruzione: quella che l'esercito tedesco compirà sulle chiese francesi durante la Prima Guerra Mondiale, ma anche quella della tradizione e degli ideali incarnati nei sogni architettonici collettivi che sono le cattedrali stesse. Queste pagine, scritte sulle tracce del critico d'arte John Ruskin, a cui Proust legò tanta parte della sua giovinezza, resteranno a fondamento della costruzione dell'immenso edificio di "Alla ricerca del tempo perduto".