La classe, ci dicono gli autori di questo libro, funziona come un qualsiasi gruppo con dinamiche e potenzialità che fanno di un insieme di persone una trama di relazioni significative. La teoria sui gruppi e la metodologia del lavoro con i gruppi possono pertanto rappresentare per la scuola e i docenti di oggi un punto di snodo tra l'impotenza di fronte agli atteggiamenti problematici di giovani allievi e la possibilità di insegnare loro a imparare traendone soddisfazione. Il gruppo è il luogo che contiene le singole identità dando loro forma e, attraverso un incessante processo evolutivo, aiuta ogni individuo a maturare, imparare e conoscere. Per gli alunni entrare in classe "con la testa" significa poter fare un'esperienza di apprendimento che li sproni a saper interagire con gli altri sapendo appassionarsi alla conoscenza di se stessi. Costruire questo spazio dove il tempo trascorso insieme divenga tempo per crescere richiede arte, conoscenza e tecnica ed inoltre richiede docenti che sappiano leggere, interpretare e dare significato agli stati d'animo che attraversano il percorso che porta dei singoli allievi a divenire parte di un gruppo classe. Questo processo, che sfocia in un sentimento di appartenenza, è rappresentato da una scolaresca nella quale gli allievi si riconoscono, rispettano e stimano pur nell'evitabile conflittualità che li mantiene in ricerca. Questo accordo e disaccordo, che si fonde, intreccia e urta, alla fine diviene un corale incontro che crea una sinfonia capace di fare da sfondo integratore a tutti gli alunni. Ogni allievo, appoggiandosi su questa base sicura, può rielaborare nozioni, imparare teorie, esplorare oltre il noto senza la paura di trovarsi da solo di fronte a quelle esperienze insormontabili e inquietanti che, attraverso l'apprendimento di qualcosa di nuovo, inedito e sconosciuto lo invitano a cambiare.